OSSESSIONE D’ AMORE: DIPENDENZA-AFFETTIVA
“Se non puoi vivere senza una persona, non sei nemmeno in grado di vivere con lei”
… ma davvero ci sono casi in cui l’ amore è troppo ?
… quando si ama, non si è un po’ tutti Affettivo-Dipendenti ?
… perché incontro solo persone sbagliate ?
… come mai le mie storie non durano ?
L’ amore è una delle emozioni più belle della vita, ma a volte può fare davvero male.
In alcuni casi o in alcuni momenti, succede che il sentimento diventi dirompente e totalizzante.
Si giunge a situazioni di Dipendenza-Affettiva che, se non “viste” e prese in mano, rischiano di soffocare la relazione e di mettere a terra la personale autostima. Sono davvero tante le persone che per “troppo amore” soffrono, fanno soffrire, perdono di vista se stesse ed i loro bisogni e affidano ad altri il compito di renderle felici.
Talvolta quando si altera l’ EQUILIBRIO tra il dare ed il ricevere, l’ amore può trasformarsi invece che in un’ occasione di crescita e di arricchimento, in una gabbia senza prospettive di fuga, con pareti fatte di dolore.
Questo è quello che succede quando si scivola nella Dipendenza-Affettiva.
Quest’ ultima è una forma patologica di amore caratterizzata da assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva, in cui l’ individuo, “donatore d’ amore” a senso unico, vede nel legame con un’ altra persona, spesso problematica o sfuggente, l’ unico scopo della propria esistenza ed il riempimento dei propri vuoti affettivi.
Non sempre la differenza tra Amore e Dipendenza-Affettiva è netta.
Può accadere che i due fenomeni si confondano. La chiave di distinzione sta nel grado di autonomia dell’ individuo e nella sua capacità di trovare un senso in se stesso.
Diversamente da quanto comunemente si crede, L’ AMORE NASCE DALL’ INCONTRO DI DUE UNITA’, NON DI DUE META’.
Solo se si percepisce nella sua completezza è possibile donarsi senza annullarsi, cioè senza perdersi nell’ altro. Chi dipende affettivamente, non essendo autonomo, non riesce a vivere l’ amore nella sua profondità ed intimità. Le paure dell’ abbandono, della separazione, della solitudine generano un costante stato di tensione ansia e malessere. La presenza dell’ altro non è una libera scelta ma è vissuta come una questione di vita o di morte: senza l’ altro non si ha la percezione d’ esistere. I propri bisogni e desideri individuali vengono negati e annullati in una relazione simbiotica.
La Dipendenza-Affettiva non è un fenomeno che riguarda una sola persona, come generalmente si crede, ma è una dinamica a due. A volte il partner del “Dipendente-Affettivo” è un soggetto problematico, che maschera la propria dipendenza affettiva con una dipendenza da droga, alcool, gioco d’ azzardo e altre…
In questo caso i problemi del compagno diventano la giustificazione per dedicarsi interamente all’ altro bisognoso, non prendendosi il rischio di condurre un’ esistenza per sé.
Altre volte la persona amata è rifiutante, sfugge o è irraggiungibile. In entrambi i casi quello che “seduce è la lotta”, ovvero paradossalmente SEDUCE LA SOFFERENZA: La dipendenza si alimenta del desiderio di essere amati proprio da chi non ci ricambia in modo soddisfacente, e cresce in proporzione al rifiuto, sembra assurdo ma è proprio così ! Anzi, se non ci fosse quest’ ultimo (rifiuto) il presunto amore non durerebbe.
La persona che ha una Dipendenza-Affettiva non riesce ad interrompere la relazione, non rendendosi conto che questo comportamento distrugge l’ amore che richiede invece AUTONOMIA e RECIPROCITA’.
Nella Dipendenza-Affettiva ciò che viene sperimentato come amore, diventa una droga ma, a differenza delle droghe che sono più facilmente disponibili, si può generare una paura ossessiva di perdere la persona amata, espressa con gelosia e possessività, che si alimenta smisuratamente ad ogni piccolo segnale negativo che si percepisce.
La posizione paradossale che caratterizza la Dipendenza-Affettiva è:
“Non posso stare con te” (per il dolore in seguito ad umiliazioni, maltrattamenti, tradimenti)
“Né senza di te” (per l’ angoscia al solo pensiero di perderti).
La Dipendenza-Affettiva affonda le sue radici nel rapporto con i genitori durante l’ infanzia. Le persone dipendenti, fin da bambini hanno ricevuto il messaggio che non erano degni di essere amati, o che i loro bisogni non erano importanti (ovviamente senza che i genitori ne fossero consapevoli).
Queste persone, solitamente provengono da famiglie in cui i bisogni emotivi sono stati trascurati in virtù dei bisogni materiali. La crescita copre la ferita ma la lascia INSANATA.
Lo Psicoterapeuta può aiutare l’ individuo ad osservarsi nelle relazioni e divenire consapevole del messaggio che da di sé, in modo da poter accedere al proprio concetto profondo di sé per cambiarlo.
“L’ amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L’ amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà”.
(Hermann Hesse)