LA FENICE: IL POTERE DI RISORGERE DALLA PROPRIE CENERI.
Nel suo libro “Simboli della trasformazione” Carl Gustav Jung scrive che l’ essere umano e la fenice hanno molte cose in comune. Questa emblematica creatura di fuoco, in grado di risorgere maestosamente dalle ceneri della sua stessa distruzione, simboleggia anche il potere della resilienza, l’ ineguagliabile abilità di rinascere molto più forti, coraggiosi e luminosi. Si narra che le sue lacrime fossero curative, che avesse una grande resistenza fisica, che fosse in grado di controllare il fuoco e che possedesse una saggezza infinita. Secondo Jung nel suo fuoco erano contenute la creazione e la distruzione, la vita e la morte.
Viktor Frankl, neuropsichiatra e fondatore della Logoterapia, sopravvisse alla tortura dei campi di concentramento. Proprio come ha spiegato egli stesso in molti dei suoi libri, un’ esperienza traumatica e sempre negativa ma la reazione alla stessa è strettamente connessa alla persona che la vive.
STA A NOI SCEGLIERE SE RIALZARCI E RIPRENDERE IN MANO LA NOSTRA VITA RISORGENDO DALLE CENERI IN UN TRIONFO SENZA EGUALI; o al contrario, limitarci a vegetare e ad abbatterci.
Questa ammirevole capacità di rinascita, di riprendere fiato, ritrovare la voglia di andare avanti e le forze per farlo, a partire dalle nostre sventure e dai cocci rotti che ci portiamo dentro, prima di tutto attraversa un periodo davvero buio, certamente comune a molti: la “MORTE”.
Quando affrontiamo un momento traumatico, “moriamo un po’”, abbandoniamo una parte di noi stessi che non tornerà più, che non sarà più uguale.
“L’ uomo che si alza è ancora più forte di quello che non è mai caduto”
Soffermiamoci per esempio sul modo in cui la Fenice costruisce il suo nido. Cerca i materiali più ricchi della sua terra: delicati e resistenti allo stesso tempo, capaci di aiutarla nella sua trasformazione, nella sua ascesa. Se ci pensiamo bene questo processo è molto simile a quello che dà forma alla dimensione psicologica della resilienza. Perché anche noi cerchiamo questi elementi magici con i quali costruire un nido ben resistente nel quale raccogliere tutte le nostre forze.
L’ essere umano deve spiegare le ali per sorvolare il suo universo interiore in cerca dei ramoscelli della sua autostima, del fiore della sua motivazione, della resina della sua dignità, della terra dei suoi sogni e dell’ acqua tiepida del suo amor proprio.
Tutte queste componenti lo aiuteranno nella sua ascesa ma non prima di essere consapevole del fatto che ci sarà una fine; una parte di noi stessi se ne andrà, si trasformerà in cenere, nei resti di un passato che non tornerà mai più. Tuttavia, queste ceneri non verranno portate via dal vento, anzi faranno parte di noi per formare un essere che rinasce dal fuoco molto più forte, più grande, più saggio.
Un individuo che potrebbe essere fonte di ispirazione per gli altri ma che, prima di tutto, ci permetterà di andare avanti a testa alta e con le ali ben aperte.